Dischiuso m’hai l’orecchio.
Nè per la colpa e vizio,
Di bruto sacrifizio,
Richiedi l’apparecchio. 7 Allor, d’acceso petto,
A te, Signor, ho detto,
Ecco a servirti i’ vegno.
Ciò che le sacre carte
Dettano a parte a parte
Scritto per me lo tegno. 8 Nel far il tuo volere,
È posto ’l mio piacere,
O Dio, che ’n fede adoro.
E la tua Legge ascondo
Del cor ne l’imo fondo,
Qual caro mio tesoro. 9 Ne l’adunata chiesa
Fo di vantar impresa
La leal tua giustizia.
Le labbra non raffreno,
Ch’io non l’esalti a pieno.
Ben n’hai, Signor, notizia. 10 Nel cor non ho celate
Tua grazia ed equitate,
N’ogni altra tua virtute.
Ho fatta illustre e nota,
Fra gran gente devota,
La tua fede e salute. 11 Or, non mi sie disdetta
La tua pietà perfetta,
Signor, mio Redentore
Siemi riparo e guida
La verità tua fida,
E l’almo tuo favore. 12 Traboccate ruine
Di mali, senza fine