Veggendo i mansueti,
Giubileranne lieti.
Or intoniam le sue lodi supreme,
Ed esaltiam il suo gran Nome insieme. 2 Tenni a cercarlo ognor la mente desta:
Ed egli in grazia pronto mi rispose.
Da paure angosciose
Fummi a salvar la sua potenza presta.
Chi l’have riguardato
Sempre fu rischiarato:
Ne d’esso fu la faccia unque confusa,
Del pio sperar ed aspettar delusa. 3 Il tristo poverel, qual io già fui,
Al Signor diede dolorosi gridi:
Ed ei soccorsi fidi.
Gli porse in tutti i grevi affanni sui.
Intorno a’ suo’ tementi
Son gli Angeli presenti
In grosso stuol ed arringato campo,
Per dar ad uopo lor aita e scampo. 4 Mirate quant’è buono e grazioso
Il nostro Dio, e fatene saggio e prova.
L’uom, cui porre in lui giova
La fede, è pur beato e venturoso.
Riverenza ed onore
Date, o santi, al Signore:
Perchè chi ’l teme umil, di cor devoto,
Di ben giammai non troverassi voto. 5 Sovente ha fame il leoncel feroce:
Ma chi cerca il Signor con viva spene,
Non manca d’alcun bene.
Udite, o figli, mia paterna voce,
E ’l timor casto e pio
V’insegnerò di Dio.
Qual è quell’uom a cui del viver cale,
E gioir ama in questa vita frale?