Pagina:Diodati - I Salmi di David, Daelli, 1864.djvu/73


salmo xxxi. 53

     Contra l’uom giusto e puro
     Con alterezza audace.
10          Oh, di quanti almi beni
     Sono, pe’ tuo’ tementi,
     I tuo’ tesori pieni!
     Agli occhi de le genti
     Le grandi opre riveli,
     Fatte pe’ tuo’ fedeli.
     Ne la sacra Magione
     Gli ascondi, nè gli offende
     Orgoglio uman, ch’accende
     Di lingue la tenzone.
11          Sie ’l Signor benedetto,
     Che ’n me meraviglioso
     Mostrò benigno affetto.
     E, come fossi ascoso
     In un ricetto forte,
     Mi salvò da ria sorte.
     Dissi, tutto smarrito,
     Tu m’hai, Signor, diserto:
     Ma de’ mie’ prieghi certo
     Fu da te il suon udito.
12          O voi pietosi o santi
     L’alto Signor amate:
     I suo’ leali amanti
     Ei guarda in sicurtate.
     E rende il guiderdone
     A colmo a l’uom fellone.
     Ciascun, che spera in lui,
     In valor si rinfranchi:
     Perch’egli i cori stanchi
     Conforterà di vui.