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salmo xxxi. 51

     Che mi son poste attorno.
     Che tu la sicurezza,
     Tu se’ l’alta fortezza
     Del queto mio soggiorno.
3          L’alma lassa e spirante
     Rimetto, in dolce pace,
     Ne le tue mani sante.
     Tu, Signor Dio verace,
     Di salute e riscatto
     M’hai il caro dono fatto.
     Quegli odio, ch’hanno il core
     A false vanitadi:
     Ma ne le gran bontadi
     M’affido del Signore.
4          Del tuo favor i’ voglio
     Far giubilante festa:
     Ch’al grave mio cordoglio
     Fu la tua cura presta.
     E, veduti gli affanni,
     Datimi da’ tiranni,
     In lor nemica mano
     Non mi desti racchiuso:
     Anzi m’ergesti in suso,
     In luogo largo e piano.
5          Di me pietà ti vegna,
     Che sento angosce estreme.
     Tanto si cruccia e sdegna
     Occhio, alma e corpo insieme,
     Che ’n me si strugge e scioglie
     La vita per le doglie.
     Fuggon gli anni in sospiri:
     Ogni vigor e possa
     Mi cade; languon l’ossa
     Ne’ mie’ tormenti diri.
6          Per cagion de’ nemici,
     Soffero scherni ed onte