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50 i salmi di david

5          Se pur esangue ne la fossa scendo,
     Qual vantaggio, diceva, a te ne riede?
     Forse in polve cantar potrò cadendo,
     Di te l’eterna veritade e fede?
     A me gli occhi rivolta,
     E le mie preci ascolta.
     Per tua pietà m’accogli grazioso,
     E me soccorri infermo e bisognoso.
6          Allor il duol cangiasti in ballo e festa,
     E mi cingesti di festivo manto,
     Scossa de me l’atra lugubre vesta.
     Perchè l’alma e la lingua i’ sciolga in canto,
     E senza fin nè posa
     Ti salmeggi, pietosa.
     O mio Dio, o Signor e Re superno,
     I’ ti vo celebrar in sempiterno.


SALMO XXXI.

1          O Signor in te spero:
     Non darmi in preda eterna
     Ad onta e vitupero.
     Porgami tua paterna
     Mercè scampo ed aita
     Opportuna e spedita.
     A me l’orecchio inchina:
     Siimi castello e torre,
     U’ mi possa ricorre
     Da presente ruina.
2          Però che ’n ver tu sei
     La mia Rocca e riparo:
     Conduci i passi miei
     Pel tuo Nome alto e chiaro.
     Trammi fuor de la rete,
     Ed insidie segrete,