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salmo xxv. 41

5          De l’età mia novella
     I peccati cancella,
     Ed ogni azion maligna,
     Per tua mercè benigna.
     In tua presenza diva
     Fa che di me sie la memoria viva.
6          Buono e giusto è il Signore,
     Per ciò trarrà d’errore
     Chi dietro al mal travia:
     E la diritta via,
     Gli umili e mansueti
     A seguitar farà saggi e discreti.
7          Sempre il Signor procede
     Con caritade e fede,
     Verso chi serva in fatti
     Le sue parole e patti.
     Per amor di te stesso,
     Rimetti il grave mio mortal eccesso.
8          Qual fie pur l’uom, che Dio
     Tema d’affetto pio?
     Ei gli farà savere
     Qual camin dee tenere:
     E dimora beata
     Fra dovizia di ben gli sarà data.
9          Anc’avrà il suo legnaggio
     De la terra il retaggio.
     Dio face a’ suoi devoti
     I suo’ consigli noti.
     E inaspettate e nuove
     Del patto suo tuttor dà lor le prove.
10          Alzo a lui, senza posa,
     La vista dolorosa:
     Perch’ei sciorrà quel laccio,
     Che mi dà al piede impaccio.
     Volgi l’occhio pietoso
     Ver me, che son soletto e bisognoso.