Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
20 | i salmi di david |
Occuperà tuttor agro dolore?
E, sopra me, per darmi fiero assalto,
Il nemico vedrò levarsi ad alto?
3 Tu, vero Dio, che sol ne l’alma adoro,
Mira quanto m’accoro.
Rispondi al grido mio, gli occhi rischiara,
Nè m’ingombri il dormir di morte amara:
Che ’l nemico non dica: Io l’ho pur vinto,
E goda di vedermi in terra spinto.
4 In tua pietà fermo la speme viva,
Che me languente avviva.
De la salute tua trionfo e festa
A celebrar omai il mio cor s’appresta:
Intonando al Signor di laudi il suono:
Perchè fatto m’avrà di mercè dono.
SALMO XIV.
1 Lo stolto il qual indura
E abbaglia un rio volere,
Nel cor, in note fiere,
Susurra, Dio non è, nulla egli cura.
Schivo, ne l’alma impura,
Del santo ver, del giusto e de l’onesto,
Pel brutto oprar nefando,
A Dio si rende infame ed esecrando.
Uom non ha più di resto
La terra, al ben volonteroso e presto.
2 Dio, dal sovrano cielo,
Ambe le luci intente,
In su l’umana gente
Affisò, per veder se puro zelo
Sgombrava punto il velo
D’ignoranza ad alcun, si ch’avveduto,
Recasse a cercar Dio