Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
14 | i salmi di david |
7 Le genti traboccar nel fosso istesso,
Ch’esse cavato avieno
Venne lor fraude meno,
E ne l’occulto laccio il piè fu messo,
U’ credean irretir il giusto oppresso.
Quindi si fe’ palese
Del gran Signor l’eccelsa gloria immensa,
Per la ragion, ch’a lance ugual dispensa.
Ne le frodi e lacciuoi, che scaltro tese,
Colto fu l’empio: o memorande imprese!
8 Andranno in volta, ne la tomba scura,
Tutti gli empi, che Dio
Profondan ne l’oblio.
Che, messa a non caler la sorte dura,
Del povero, o perir sua speme pura,
Non fie sempre si vegga.
Sorgi, Signor, che l’uom forze non prenda:
A le genti il fio lor tua faccia renda.
Fa ch’a ciascun nel cor spavento segga,
E che, confuso, esser sol uom s’avvegga.
SALMO X.
1 Signor, perchè lontano
Ti stai da noi nascoso,
Nel tranquillo del ciel porto sovrano,
In quest’aspro e doglioso,
Tempo di pena acerba?
Con fierezza superba
Persegue il poverel la gente ria.
Ma ne’ cauti pensier colta pur fia.
2 Perchè l’empio gradisce
De l’alma sua le voglie:
E loda ogni suo par, e ’l riverisce.
S’alcuno il freno scioglie