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salmo cxlvii. | 277 |
Di lucido candor brina fiorita:
E ghiaccio a pezza a pezza,
D’aspra ed intollerabile freddezza.
7 Ma se varia gl’imperi,
Di tiepide aure a’ primi aliti lievi,
Tosto si struggon brine, ghiacci e nevi,
Correnti in fiumi alteri.
Ei rivela a Iacob suo’ detti veri,
E sue sacrate leggi.
Popol non v’è, ch’ei tanto favoreggi.
Perch’ad ogni altra gente
Del suo lume lasciò cieca la mente.
SALMO CXLVIII.
1 O voi, del ciel i cittadini,
Dato al Signor gloria ed onori:
Vantate i suoi pregi divini,
D’Angeli santi eletti cori:
E da le vostre eteree spere
Laudatel, sue armate schiere.
2 Dategli lode, o luna e sole:
E fate, o scintillanti stelle,
Che ’l grido suo chiaro ne vole:
E voi, del ciel le ruote belle,
Acque disopra il fermamento,
Fatene udir alto concento.
3 Tutta la machina celeste
Del suo gran Nome glorioso
Faccia le lodi manifeste.
Ch’egli, col suo dir poderoso,
L’have creata e stabil regge,
Per una eterna immota legge.
4 Laudinlo ancor piagge terrene,
E d’acque gorghi, abissi e mari,