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274 | i salmi di david |
Nè mai varia, o traligna.
Da la natura sua dolce e benigna.
10 A qualunque l’invoca in vera fede
Ei, con l’aiuto suo, sempre è vicino:
E quanto brama e chiede
Chi riverisce il suo Nome divino,
Adempie volentieri,
E da tutti lo salva assalti fieri.
11 Il Signor guarda i suo’ diletti amanti,
E ’n eterno farà gli empi perire.
Con labbra giubilanti
Le laudi del Signor voglio bandire.
Ed al suo Nome santo
Ogni carne darà famoso vanto.
SALMO CXLVI.
1 Alma ch’entro m’avvivi e che mi muovi,
Or canta e sgorga fuore,
Le laudi del Signore
Di dargli unque non fie che non mi giovi
Onori e vanti nuovi,
Mentre che reggerà la grave salma
Aura vitale ed alma.
2 Nissun fondi la speme in re mortale,
Nè su d’uomini i figli
Confidar si consigli.
Perchè nulla a salvar lor destra vale:
Esalan vita frale,
E nel natio terren sono raccolti,
E’ lor pensier disciolti.
3 O l’uom beato che, per fida aita,
Ha di Iacob lo Dio:
E di cor schietto e pio
La fè nel sol Signor ha stabilita: