Ma meco in be’ concenti
Di tua grandezza intoneran gli accenti. 4 E qual di vivo fonte aperte vene,
Sgorgar faran de la memoria i rivi,
Per le piagge terrene,
Di tua bontà, de’ tuo’ favori divi.
E lieti, giubilando,
La tua giustizia ognor andran cantando. 5 Il Signor è benigno e grazioso
E l’ira accesa affrena paziente:
E a tutti il prezioso
Tesoro di mercè spande clemente:
In ogni fatto ed opra,
È l’alma sua pietà sempre al disopra. 6 Di tua possente man tutti i lavori
Celebreran, de’ santi in compagnia,
Di te, Signor, gli onori.
E de la tua sovrana Monarchia
Predicheran l’altezze,
E le tue narreran forze e prodezze. 7 Faran a tutti conte e manifeste
Le venerande alte magnificenze
Del tuo regno celeste,
Che ’n sempiterno sei rettor e prenze:
E di tua maestade
L’Impero fiorirà per ogni etade. 8 Tutti color ch’improvisa ruina
Minaccia con la destra Dio sostenta:
E a rilevar s’inchina
Chi sotto ’l fascio, trafelato, stenta.
Quanto vive a te guata,
E a tempo tu lor dai l’esca assegnata. 9 Larga a’ bisogni lor spieghi la mano,
E satolli ogni tua fral creatura,
Col favor soprumano.
In ogni atto il Signor serva drittura,