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272 | i salmi di david |
6 E così fa, che ’n pace alta e sicura,
Cresca de’ nostri pargoletti il fiore,
In forze ed in età piena e matura,
Di piante in guisa in giovenil vigore.
Qual d’intagli in palazzo arte e fattura,
Sie il virginal di nostre figlie onore:
E sien di cibi le conserve piene,
Onde rampolli ognor copia di bene.
7 Figlin le gregge nostre a mille a mille,
Ed a migliaia senza fin gli armenti,
Per le quete campagne e per le ville:
Solchin l’almo terren tori possenti.
Entro le piazze di città tranquille,
Stormo o grido nissun svegli o spaventi.
Tal gente quanto si può dir beata,
Ch’have il Signor a sè scelta e sagrata!
SALMO CXLV.
1 Il tuo Nome esaltar co’ canti imprendo;
E te, mio Dio, mio Rege, benedire,
Nè mai restar intendo.
Mentre vedrassi un dì l’altro seguire,
Anzi pur in eterno,
Chiaro di te farò l’onor superno.
2 Del Signor è la Maestade grande,
Ben degna, che di lui suonin le lodi
Altere e memorande.
D’ogni nostro pensier eccede i modi:
Di suo’ valori egregi
Vanta una etade dietro a l’altra i pregi.
3 I’ vo’ cantar le tue glorie stupende,
E de l’illustre oprar di tua virtute
L’alte prove tremende:
Nè resteran l’umane lingue mute: