Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
salmo cxxxiii. | 255 |
2 Come d’Hermon l’eccelso monte opimo,
E di Sion i verdeggianti colli,
Rugiade fresche e molli
Stillando, inaffian fin dal sommo a l’imo,
Il Signor face, in quelle segge amene,
Sgorgar di vita e ben eterne vene.
SALMO CXXXIV.
1 Date lode sonora
Al Re di gloria, voi Ministri santi,
Che tutta notte state vigilanti,
Ne la sacra dimora.
2 Ver le stanze romite
De l’Oracol, tendete ambe le palme:
E con lingue purgate e divote alme,
Il Signor benedite.
3 E da Sion vi renda
Ampia benedizion l’almo Signore,
Che di terra e di ciel è il sol fattore
Per benigna vicenda.
SALMO CXXXV.
1 Al gran Signor recate lodi altere,
Voi suo’ ministri, che gli state innanti
Dentro a’ suo’ templi santi.
De’ suo’ cortili o venerande schiere,
Dategli vanti chiari di bontate,
E ’l dolce Nome suo tuttor cantate.
2 Perchè Iacob per se scelse e gradio,
Ed Israelle per tesoro assunse,
E ’n patto a se congiunse.
Certo ben so che grande è il vero Dio,
E che fra quanti il pazzo mondo cole,
Del Signor nostro son le glorie sole.