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238 i salmi di david

47          I tuo’ precetti sempre mi rammento,
     Perchè per essi in vita mi sostieni.
     Salva me, che fra’ tuoi cari tu tieni,
     Che tue leggi a cercar ho gran talento.
48          Gli empi mi machinar danni e ruine:
     Pur a le tue testimonianze attendo.
     Del mondo tutto ’l fior veggio ir cadendo:
     Ma i tuoi precetti regnan senza fine.

Mem.


49          Oh di che amor tua Legge il cor m’incende!
     Ragionar d’altro tutto ’l dì non curo.
     Perchè sempre la tengo in petto puro,
     Sopra i nemici miei saggio mi rende.
50          In senno ad ogni mio dottor precedo,
     Che ’l tuo dir per la mente ognor rivolgo.
     Un canuto saper nel cor accolgo,
     Perchè non mai il tuo comandar eccedo.
51          Da malvagio sentier ritratto ho ’l piede,
     Per osservar del tuo parlar le norme:
     N’unque rivolsi co’ precetti l’orme,
     Che m’insegnasti d’osservar in fede.
52          Oh che dolcezza nel tuo dir i’ gusto!
     Mel in bocca non v’è che la pareggi.
     Mi fanno accorto le tue sante leggi,
     Perciò riprovo ogni costume ingiusto.

Nun.


53          A’ piedi m’è il tuo dir accesa face,
     Che del mondo il sentier oscuro allume.
     D’adempier le tue leggi, o sommo Nume,
     Giurai, nè ’n attener sarò mendace.
54          Da grave afflizion mi sento oppresso,
     Vienmi avvivar, come ’l tuo ver n’accerta