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236 i salmi di david

     Nè tua Legge però m’uscì di mente.
     A mezza notte sorgo chetamente,
     Per darti lode di giustizia intera.
32          Volentier di color, Signor, m’acconto,
     C’han di temerti e d’obedirti il vanto.
     Di ben tu colmi il mondo tutto quanto,
     Rendimi ad imparar tue leggi pronto.

Thet.


33          Assai ben, Signor, festi a me tuo servo:
     Che fu di tua promessa il saldo effetto.
     Vogli buon senno darmi ed intelletto,
     Che le tue leggi in viva fede servo.
34          Anzi ch’i’ fussi afflitto andava errando:
     Ma tua Legge a servar or mi ristrigno.
     Tu sei buono e di tue grazie benigno,
     Insegnami di far il tuo comando.
35          M’apposer i superbi adre bugie,
     Ma pur t’obedirò con tutto ’l core.
     Qual grasso è sodo il lor interiore,
     Ma i tuo’ precetti son le gioie mie.
36          Buon per me, ch’i’ patì molto tormento,
     Perchè tue leggi vivamente impare.
     L’alme parole tue mi son più care,
     Che somme senza fin d’oro e d’argento.

Iod.


37          Le tue mani mi dier esser e forma,
     Dammi senno, perchè tue leggi apprenda.
     Ogni uom pio di gioir suggetto prenda
     Da me, cui il tuo parlar di speme è norma.
38          Son le tue leggi, i ’l so, giustizia schietta:
     E ciò ch’afflitto m’hai fu fedeltade.
     Or mi conforti tua benignitade,
     Per la parola a me tuo servo detta.