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232 | i salmi di david |
SALMO CXIX.
Aleph.
1 Beato l’uom che la sincera vita
Per la legge di Dio regge ed invia:
Nè da’ veraci suoi detti travia,
Ed a cercarlo tutto ’l cor incita.
2 Ed ischivando iniqua falsitate,
A’ divini sentier fermo s’attiene:
Che ’n ver, perchè ciascun sue voglie affrene,
Le sue leggi il Signor have ordinate.
3 Oh, sie del viver mio drizzato ’l calle,
Per giusto contemprarmi al tuo volere,
D’esser confuso non potrò temere;
Quand’a quel mirerò, sì che non falle.
4 Di puro cor farò tue lodi chiare,
Qualor avrò tua giusta norma appresa:
Ed a servarla avrò la mente intesa:
Ma d’aiutarmi non voler restare.
Beth.
5 Come puote il fanciul vizio natio
Purgar, s’al tuo divin parlar attende?
Di cercarti la brama il cor m’incende:
Non lasciarmi isviar a sentier rio.
6 M’ho riposto ’l tuo dir in mezz’al petto,
Perch’a peccar incontra te non vegna.
I tuo’ statuti ad osservar m’insegna,
O Signor venerando e benedetto!
7 Le labbra impiego a raccontar le leggi,
Che la sagrata tua bocca ne diede:
E d’aver ne’ tuo’ calli fermo ’l piede,
Oro non v’è, che il mio gioir pareggi.