Correndo, senza freno,
Dietro a l’empio desire:
Onde puniti di flagello degno
Addogliati giacièno:
E per febbri e languor venuta meno
Di vivande ogni voglia,
D’acerba morte fur fin a la soglia. 9 Se ’n loro grevi affanni,
A la mercè divina ebber ricorso,
Con intente preghiere:
A lor mortali danni
Egli ratto mandò dal ciel soccorso,
Su le snelle e leggiere
Ale del suo parlar d’alto potere:
E ne le stanche ed egre
Membra egli infuse nuove forze integre. 10 Dunque lieti e contenti
Cantin del gran Signor l’alma clemenza,
Nel suo divin cospetto.
Ed a l’umane genti
De le prove di sua chiara potenza
Spieghin il bel concetto:
Gioiosi offrendo con divoto affetto,
Di laudi l’ostie care,
E risonando ognor l’opre sue rare. 11 Que’ che ’n debil vasello
Solcan del vasto mar l’onde spumose:
Ed al guadagno intesi,
Spesso clima novello
Scorron mercando robe preziose,
In remoti paesi:
Le meraviglie essi veggon palesi
Del gran rettor del mondo,
E l’alto oprar ne l’Oceàn profondo. 12 Al suo tremendo impero
Poggia, soffiando tempestoso vento: