D’armi a furor, come il Signor commise:
Anzi, fatte mischianze
Con lor, si conformar a loro usanze. 12 D’esse adoraro gl’idoli e serviro,
Che furo lor di traboccar cagioni:
Offerser a’ demoni
Figli e figliuole in sacrifizio diro.
E ’nsani, incrudeliro
Di lor figli a versar sanguigni fiumi,
A que’ di Canaan nefandi numi:
E quel sangue innocente
Contaminò lor terra fieramente. 13 Per le loro opre infami si rendero,
E fornicaro in atti vergognosi:
Ch’al Signor odiosi,
Nel suo petto infiammar un cruccio fiero:
Ed ischifar gli fero
La gente eletta in propria ereditade,
Ch’egli a’ nemici diede in podestade:
Da cui calcati e oppressi,
Furo sotto un crudel giogo depressi. 14 Egli pietoso gli salvò sovente:
Ma più fe’ lor mercè, più fur ribelli,
Co’ lor consigli felli.
Onde cadder, per lor colpa repente.
Ma pur ei pose mente
A lor distrette ed angosciosi gridi:
E rimembrossi i patti antichi e fidi:
E per suo gran favore
Placato, lor s’intenerì di core. 15 E fece lor trovar grazia e perdono,
Appresso gl’inaspriti vincitori.
Raccogli e tracci fuori
D’infra le genti omai, Dio nostro buono
Alfin che ’n chiaro suono,
Cantiam i pregi del tuo Nome santo,