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salmo civ. 201

     Piccoli pesci, senza fin e grandi,
     Guizzan nel vasto sen del mar altero.
     Corrongli addosso navi e la balena,
     Che tu formasti, in quel giuoca di schiena.
10          D’ogni vivente a te la speme è volta,
     Ch’a tempo l’esca sua tu gli dispensi:
     Qualor la vuoi largir, tosto è ricolta:
     S’apri la man piovon lor beni immensi.
     Se la faccia altresì tieni rivolta,
     Meno la vita lor smarrita viensi.
     Se l’almo spirto a te rappelli, in polve
     Natia ciascun morendo si risolve.
11          Ma se rimandi l’aura tua vitale,
     Tu gli ristori, ed il funesto aspetto
     Fai rifiorir del mondo universale.
     Il Signor sie lodato e benedetto,
     Come è sua gloria eterna ed immortale.
     Prenda ei ne l’opre sue caro diletto.
     La terra ei scote co’ suoi sguardi santi:
     Fuman i monti se gli tocca ansanti.
12          Al Signor canterò mentre avrò vita,
     E del mio Dio salmeggerò le lodi:
     Da lui sarà la mia canzon gradita,
     Ed in lui gioirò in festivi modi.
     Dal mondo sie la rea schiera sbandita,
     E gli empi, o Dio, di sterminar ti godi.
     Al grande, anima mia, Signor eterno,
     Vanto di bocca e cor porgi superno.


SALMO CV.

1          A Dio date l’onor di lodi chiare,
     Del suo gran Nome celebrate i pregi,
     E fra le genti de’ suo’ fatti egregi,
     Fate alto l’immortal grido volare.