Nè ben mirar le puote
L’occhio appannato e bieco. 4 Come possan fiorire
Gli empi, qual tenera erba,
A cui pur si riserba
Sempiterno perire.
Ma pur, Signor eterno,
Sempre Sovran rimani,
E del mondo ’l governo
Ritieni ne le mani. 5 In breve i tuo’ nemici
Saran spenti e dispersi:
E i malfattor perversi
Periran infelici.
Ma ’l capo, unto d’odori,
M’armerai d’erto corno,
De la testa gli onori
Qual porta l’alicorno. 6 E nel punir de’ rei,
Farò le luci paghe
Ne le bramate piaghe
Degli avversari miei.
E con orecchia desta
Sorbirò la novella
De la strage funesta
Di lor turba ribella. 7 Qual palma trionfante,
O cedro glorïoso,
Su ’l Libano nevoso,
Fie ’l giusto verdeggiante.
De le piante gentili
Del Tempio del Signore
Sarà, ne’ suo’ cortili,
Ognor vivace il fiore. 8 Ne l’estrema vecchiezza
Dolci frutti daranno,