Con onta e vituperi,
Spietate l’assalir genti vicine.
Per vittoria fastosa,
I suo’ contrari alteri
Festi scoppiar in gridi giubilanti:
E ’l taglio ribattesti
Al suo coltel, sì ch’a’ nemici infesti
Star non potè davanti. 19 Di gloria il raggio, ond’era lampeggiante,
Hai rintuzzato e spento:
E traboccato al suolo
Del patrio impero il solio trionfante:
Ed in breve momento,
Fatto fuggir a volo
Degli anni giovenili il vago fiore:
D’onta tu l’hai ravvolto.
Vuoi tu sempre celarci il dolce volto,
Nè più mostrarti fuore? 20 Ferveranti in eterno in petto l’ire?
Or l’esser mio mondano
Fral e breve abbi a mente.
Perchè facendo noi così perire
Creato avresti in vano
Tutta l’umana gente?
Chi ’l morir scampa ne l’avello vede?
Ov’è la grazia pia,
Ch’al tuo caro David giurasti pria,
Per tua verace fede? 21 De l’obbrobrio, Signor, memoria tieni
Ch’a’ tuo’ santi e fedeli
Profane genti fanno;
Onde pregni portiam e petti e seni.
Perchè fitte crudeli,
Con lingue audaci, danno
Del Re tuo sacro al pover rimanente:
E le tarde pedate