In sul cielo stellato,
O fra lo stuol Angelico beato,
Non puote ritrovarsi. 4 Nel Consiglio de’ Santi è spaventosa
La Maestà di Dio:
Sopra quegli è tremenda,
Che la sua seggia cingon glorïosa.
Chi, col poter natìo,
Unque sarà ch’ascenda
Al par di te, Signor di schiere armate?
Oltr’a ciò, d’ogn’intorno
Cerchio ti face lampeggiante e adorno
L’alma tua veritate. 5 Tu sol, o Dio, col cenno signoreggi
Sopra ’l gonfio Oceàno:
E se l’onde spumante
Erge a le stelle, tu ’l calmi e pareggi.
Tu già l’Egitto insano
Dietro a tue schiere sante,
A guisa d’uomo da coltel trafitto,
Atterrasti nel suolo,
E dispergesti il fier nemico stuolo,
Col sovran braccio invitto. 6 Del vasto cielo tu possiedi il tondo,
E de la bassa terra
Altresì sei padrone.
Su basi immote tu fondasti il mondo
Con ciò che cape e serra.
Tu del Settentrione
E del Merigge le distinte clime
Creasti, e nel tuo Nome,
D’Hermon e di Tabor con verdi chiome,
Festeggian l’alte cime. 7 Sono le tue, Signor, potenti braccia:
E vince di fortezza
Tua man qualunque prova: