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salmo lxxxix. 171

     In sul cielo stellato,
     O fra lo stuol Angelico beato,
     Non puote ritrovarsi.
4          Nel Consiglio de’ Santi è spaventosa
     La Maestà di Dio:
     Sopra quegli è tremenda,
     Che la sua seggia cingon glorïosa.
     Chi, col poter natìo,
     Unque sarà ch’ascenda
     Al par di te, Signor di schiere armate?
     Oltr’a ciò, d’ogn’intorno
     Cerchio ti face lampeggiante e adorno
     L’alma tua veritate.
5          Tu sol, o Dio, col cenno signoreggi
     Sopra ’l gonfio Oceàno:
     E se l’onde spumante
     Erge a le stelle, tu ’l calmi e pareggi.
     Tu già l’Egitto insano
     Dietro a tue schiere sante,
     A guisa d’uomo da coltel trafitto,
     Atterrasti nel suolo,
     E dispergesti il fier nemico stuolo,
     Col sovran braccio invitto.
6          Del vasto cielo tu possiedi il tondo,
     E de la bassa terra
     Altresì sei padrone.
     Su basi immote tu fondasti il mondo
     Con ciò che cape e serra.
     Tu del Settentrione
     E del Merigge le distinte clime
     Creasti, e nel tuo Nome,
     D’Hermon e di Tabor con verdi chiome,
     Festeggian l’alte cime.
7          Sono le tue, Signor, potenti braccia:
     E vince di fortezza
     Tua man qualunque prova: