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168 | i salmi di david |
A la sacra rassegna;
Saranno conte
Figlie del monte,
Ove Dio siede e regna.
6 Canti festosi,
Suoni gioiosi,
In te farò sentire:
E de’ mie’ beni
Ruscelli pieni
Perenni scaturire.
SALMO LXXXVIII.
1 Signor, in cui riposa
De la salute mia l’unica speme;
Nel tuo cospetto voce dolorosa
Spando in angosce estreme.
Notte nè dì non ho tregua, nè posa.
Davanti a te pervenga il prego mio,
Ed al gridar porgi l’orecchio pio.
2 Che l’alma soverchiata
Emmi d’affanni e di gravose doglie.
Ell’è del chiostro de la morte entrata
Fin a l’opache soglie,
Già fra’ giacenti in terra annoverata.
E ’n questa frale mia scorza terrena
Rassembro un uom senza virtù, nè lena.
3 Già sono posto in bando
D’aura vital, come gli uccisi in guerra
Da la tua destra e fulminante brando:
Ch’abissati sotterra,
Unque in eterno non vai rimembrando.
Già mi calasti entro a caverne ombrose,
In cupi avelli e fosse tenebrose.
4 Mi fa ferma dimora