3 Ma di Dio mi sovviene,
A lui piango e ragiono,
Di cor afflitto sono.
Gli occhi dischiusi in vegghie mi ritiene,
E sono omai tutto conquiso e stanco,
Vengo del parlar manco. 4 Appo me rimembrando
Vo quel tempo felice,
Che con la sonatrice
Cetra il Signor andava celebrando:
Ed in segreto, ne le notturne ore,
Così discorre il core: 5 Vuolmi il Signor avere
In sempiterno a schivo?
Nè più il riguardo divo
In grazia volto verso me tenere?
E ’l suo favor e sacra veritade,
Mancata in ogni etade? 6 Have ei di far mercede
Forse obliato l’uso?
O tiengli l’ira chiuso
Il petto, a chi pietade gli richiede?
Lasso, i’ mi dolgo che ’l Signor sovrano
Cangiò ver me la mano. 7 Poi mi riduco a mente
L’opre meravigliose,
E prove gloriose,
Fatte da te, Signor, anticamente.
E mentre i grandi tuoi fatti ravvolgo,
Così la lingua sciolgo. 8 Ne’ sacri santuari
È la gloria palese
De le tue grandi imprese:
N’alcun dio v’è ch’a te vantarsi pari
Possa in grandezza o pur chi ti somiglie:
Tu sol fai meraviglie.