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144 | i salmi di david |
Ti mostri al mondo e del tuo cruccio a prova
Chi potrà starti innanti?
Già da tener quaggiù ragione nuova
Publicasti dal ciel bandi sonori:
La terra s’inchinò a’ tuo’ lumi santi,
Con silenzj tremanti.
5 Quindi salisti in trono,
E a’ mansueti desti la sentenza
In salute e favore,
Per trargli fuor d’oltraggi e violenza:
Che l’ire umane a te di gloria sono:
Ed i rimasi de l’ostil furore
Tu cingi di valore.
6 Al Signor nostro Dio
Fate e pagate fedelmente i voti:
Date al Tremendo offerte,
Voi che d’intorno a lui state devoti.
De’ prenzi e regi, di lor colpe in fio,
L’alme ei vendemmia, e col terror sovverte
Le lor grandezze incerte.
SALMO LXXVII.
1 L’alto mio grido sale
Infin al cielo, a Dio:
Di zelo acceso e pio,
Le voci i’ porgo al Signor immortale:
Perchè m’ascolti, con orecchia china,
La sua mercè divina.
2 Nel dì de’ casi strani
E dolorosi guai
Il Signor ricercai,
E tutta notte a lui sparsi le mani.
Nè d’alcun volle l’alma travagliata
Unque esser consolata.