Oltraggi farmi e danni,
La vergogna gli appanni
La scellerata faccia. 7 Ma per me senza fine
La spene in te vo’ porre,
E altre lodi divine
A quelle antiche apporre:
Vantando i pregi augusti
De’ tuoi gran fatti giusti:
E de la tua salute
L’ammirande maniere,
Che d’ogni mio savere
Trapassan la virtute. 8 Del Signor le prodezze
A lodar voglio entrare,
E le sovrane altezze
De le giustizie chiare
Di te, c’hai sol oprato.
Tu dottor mi sei stato
Da l’età giovenile:
Ed io, di voglie pronte,
Tue meraviglie conte
Ebbi di far lo stile. 9 Dunque non ritrarre ora
Da me canuto e stanco,
La man che m’avvalora,
E mi sostiene il fianco.
Fin ch’a l’età presente
Fatti abbia chiaramente
Gli alti tuoi gesti noti:
E data conoscenza
De la tua gran potenza
A’ lor figli e nipoti. 10 Fin’ a l’eteree spere
La tua giustizia sale:
Tu festi prove altere.