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120 i salmi di david

6          O genti sie da voi bandita
     Del nostro Dio l’immensa lode.
     Ei ne rendè ristoro e vita,
     Ond’ora l’alma nostra gode.
     Nè volle il piè ne fosse smosso
     Da forte crollo urtato e scosso.
7          Perchè, Signor, saggi severi
     Festi di noi, posti al cimento.
     Provati fur fatti e pensieri
     Come in crogiuol s’affina argento.
     I piè ne fur in rete spinti,
     Ed in strettoio i lombi avvinti.
8          E, come a bestie da vettura,
     Su’ capi nostri salir festi.
     Anche per acqua e per arsura,
     Or qua or là ne conducesti.
     Ritratti poi di tante pene,
     Tu ne colmasti d’ogni bene.
9          Dunque nel Tempio i’ voglio gire,
     Con ostie scelte e con offerte,
     Per li mie’ voti or adempire,
     Che già m’uscir da labbra aperte.
     Allora che, tristo e dolente,
     Ricorsi a te con prece ardente.
10          T’offerirò vittime opime,
     Montoni ardendo in fumo andranno:
     In su l’altar sacro e sublime
     E becchi e buoi posti saranno.
     Oda ciascun che ’l Signor teme,
     Le sue ver me grazie supreme.
11          I’ sparsi a lui prece pietosa,
     E sotto voce già ’l concetto
     Formai di lode gloriosa,
     S’a mal avessi inteso ’l petto,
     Esso m’avrebbe averso e schivo
     Di suo favor e grazia privo.