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salmo lxiii. | 115 |
Morte di piaghe di coltello:
E si vedran pasto giacere
Di volpi e fiere.
8 Ma il Rege in Dio gioirà pure,
E chi per Dio sol vivo e santo
Giura otterrà verace vanto.
E fie che false bocche impure
Vergogna ture.
SALMO LXIV.
1 A’ prieghi miei ed a l’amare grida
Porgi l’orecchio intento.
L’alma tremante, o Dio, salva ed affida
Dal nemico spavento.
2 E mi nasconda la tua destra e copra
Da l’infida congiura
De l’empia turba, ch’a mal far s’adopra,
Con ogni studio e cura.
3 Essa la scaltra lingua affila in bocca,
Qual coltello tagliente.
Anche parole avvelenate accocca,
E saetta repente.
4 E trafigge con quelle il cor sincero,
Da ricetti segreti
Ratto l’atterra; e con orgoglio altero
Beffa tutti i divieti.
5 Ferman fra loro pessimi consigli:
E lacci di nascoso
Tendon, dicendo: Chi voltar i cigli
Cura ver noi pensoso?
6 Sempre ricercan qualche frode nuova
Con sottili maniere.
Quant’un cuor cupo e raffinato a prova
D’inganni può capere.