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112 i salmi di david

SALMO LXII.

1          Nel sol Signor s’acqueta
     L’alma mia mansueta.
     D’ogni salute e bene
     Ei m’apre larghe vene.
     Esso è mia Rocca altera,
     Ne’ perigli ricetto:
     Tal che non pave il petto
     Alcuna scossa fiera.
2          Infin a quando inganni
     Diviserete, a’ danni
     Di me solo e diserto?
     Tutti morrete certo.
     Qual ismossa parete,
     Che già pende a la china,
     Minacciando ruina,
     In giù traboccherete.
3          Il lor consiglio scaltro
     Unque non mira ad altro,
     Ch’a darmi d’alto spinta.
     In usar frode e finta
     È tutto ’l lor piacere.
     Di lingua benedire,
     E di cor maladire,
     È il falso lor mestiere.
4          Alma mia, in Dio ti posa:
     Mia spene in lui riposa,
     Ei m’è riparo e schermo.
     E per ciò, saldo e fermo,
     Cader non teme il piede.
     Esso m’è fido scampo,
     D’illustre gloria lampo,
     Sicura e forte sede.