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108 i salmi di david

4          Ecco, parole audaci
     Sgorgan da foce fella:
     Le lor labbra mordaci
     Rassembran a coltella.
     Ed osano ben dire,
     Chi mai potranne udire?
     Ma tu, dal ciel superno,
     Farai di loro scherno:
     Ed ogni altra empia gente
     Befferai similmente.
5          Da la lor possa fiera
     A te mi vo’ ricorre.
     Tu mi se’ Rocca altera,
     Tu se’ ricetto e torre.
     Dio mi verrà davanti
     Co’ suo’ favori santi:
     E le mie luci paghe,
     Ne le bramate piaghe
     E ruine infelici,
     Farà de’ miei nemici.
6          Non dar però lor morte,
     Ch’unque del popol mio
     Le ricordanze corte
     No ’l mettan in oblio.
     Anzi in eterno bando
     Fagli, o Dio, gir vagando,
     Ed in terra cadere
     Per l’alto tuo potere:
     O saldo scudo e schermo
     Del popol tuo infermo.
7          Per lo parlar atroce,
     Che contra te sboccaro:
     E lor bocca feroce,
     Ch’a bestemmiar sfrenaro.
     Sien, per le lor rampogne
     Ed infami menzogne,