4 Ecco, parole audaci
Sgorgan da foce fella:
Le lor labbra mordaci
Rassembran a coltella.
Ed osano ben dire,
Chi mai potranne udire?
Ma tu, dal ciel superno,
Farai di loro scherno:
Ed ogni altra empia gente
Befferai similmente. 5 Da la lor possa fiera
A te mi vo’ ricorre.
Tu mi se’ Rocca altera,
Tu se’ ricetto e torre.
Dio mi verrà davanti
Co’ suo’ favori santi:
E le mie luci paghe,
Ne le bramate piaghe
E ruine infelici,
Farà de’ miei nemici. 6 Non dar però lor morte,
Ch’unque del popol mio
Le ricordanze corte
No ’l mettan in oblio.
Anzi in eterno bando
Fagli, o Dio, gir vagando,
Ed in terra cadere
Per l’alto tuo potere:
O saldo scudo e schermo
Del popol tuo infermo. 7 Per lo parlar atroce,
Che contra te sboccaro:
E lor bocca feroce,
Ch’a bestemmiar sfrenaro.
Sien, per le lor rampogne
Ed infami menzogne,