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salmo lviii. 107

     E ’n glorioso scanno
     Rettor di tutto ’l mondo il Signor siede.


SALMO LIX.

1          O Dio, che sol adoro,
     Dal fier nemico assalto
     Dammi scampo e ristoro:
     Vogli levarmi ad alto
     Di mezzo a que’ guerrieri,
     Che ’n me sorgon altieri.
     Da gente peccatrice,
     Di sangue spargitrice,
     Riscuotimi e m’aita,
     E mi sostien in vita.
2          Ecco, posti han agguati
     A l’alma mia dolente:
     Possenti uomini armati,
     Incontra me innocente
     Si raunaro a schiere,
     Correndo a più potere.
     Nè fu torto od offesa
     Cagion di lor impresa.
     Ma tu, Signor, ti desta,
     E a m’incontrar t’appresta.
3          O Dio d’eterei stuoli,
     O Signor d’Israelle,
     Degli occhi i chiari soli
     Fisa su le ribelle
     Genti, nè far mercede
     A’ mancator di fede.
     Per la cittade attorno
     Vanno, al mancar del giorno,
     Ringhiando come cani,
     In bruti modi insani.