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salmo lvii. 105

     Tua gloria maestosa
     Sopra la terra e ’l ciel salga eminente.
4          Tesero a’ passi miei trappole e reti;
     E me, smarrito e lasso,
     Colto improviso in lor fossi secreti,
     Già tiravan a basso.
     Mi fer a tradimento e buche e cave:
     Ma ’l grande e giusto Dio,
     Per ugual merto e fio,
     In quelle stesse traboccati gli have.
5          Ora s’erge il mio cor, e ’n zelo desto
     A salmeggiarti imprendo.
     Snódati lingua e sii saltero presto:
     Perchè levarmi intendo
     A lo spuntar de’ matutini albori:
     E fra turbe frequenti
     Di popoli e di genti
     Alto sonar del gran Signor gli onori.
6          Perchè la tua benignitade è grande
     Ed alta fin al cielo.
     Tua veritade l’ale spiega e spande,
     Fin a l’etereo velo.
     Esáltati, Signor, sopra le stelle,
     In gloria e maestade:
     E d’alta podestade
     Sul mondo fa scoppiar vive facelle.


SALMO LVIII.

1          È pur dritto e sincero
     Il vostro ragionar, figli d’Adamo;
     Od è il giudizio intero?
     Perchè ’l ver vaglia a dir ora vi chiamo.
2          Del cor nel cupo chiostro
     Non machinate voi frodi ed inganni?