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102 | i salmi di david |
Che non si san pentire,
Nè lo temon altieri.
8 Che ’ncontro a gente amica,
Che ’n concordia leal con lor vivea,
Alzar la man nimica,
Rotta la fè ch’avvinti gli tenea.
Più che butiro è lor favella dolce.
Qualor soave e lusinghiera molce,
Nel petto han guerre infide.
Come schietto olio cola
La scaltra lor parola,
Ma qual coltello ancide.
9 Rimetti in Dio la salma,
Ed esso ti sarà sostegno al fianco:
E porgerà la palma
Al giusto, che non caggia afflitto e stanco.
Ma gli empi affonderà ne’ cupi avelli,
E que’ di sangue spargitori felli
E l’alme traditore
Troncherà a mezza etade.
Ma ne la gran bontade
M’affido del Signore.
SALMO LVI.
1 Abbi di me pietade, o Dio benigno:
Chè mi guerreggia ognora,
E mi strazia e divora
D’uomini infesti un crudo stuol maligno.
E con dente sanguigno
Mi lacera e trangugia a brano a brano,
Quel, ch’ognidì m’assale,
Drappel mortale del nemico insano.
2 Qualor, eterno Dio d’alta possanza,
Avverrà che mi prema