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salmo li. 95

     Più ricordate in cielo.
     E ’n questa grave mia corporea mole,
     Tua man paterna crie
     Un dritto cor che la regga ed invie:
     E lo spirto riforma in nuove stampe,
     Che ’n puro zelo al ben splenda ed avvampe.
7          Non darmi eterno bando
     Dal sereno chiaror del divin volto:
     Nè di grazia e di vita,
     A mie colpe mirando,
     Mi sie lo Spirto consolante tolto.
     Anzi l’alma smarrita
     Di salute a gioir di nuovo invita:
     E quel Spirto real, a virtù franco,
     M’erga sublime e mi sostenga ’l fianco.
8          Scorto nel buon sentiero,
     Dottor sarò de’ peccatori erranti
     E ben esperta guida:
     E col pio magistero
     A te gli ridurrò chini e tremanti.
     Salva me reo omicida,
     E di giustizia nuova laude e fida,
     Se’ labbri schiudi, se la lingua snodi,
     Ti renderò con giubilanti modi.
9          Perchè tu non se’ vago
     Che ’l sacro altar di brute carni fume,
     Nè goccioli di sangue.
     Ch’agevolmente pago
     Fatto t’avrei: di pianti amari un fiume,
     Un cor macero, esangue,
     Che per contrizion s’affligge e langue,
     Esse son l’ostie e’ sacrifizi egregi,
     Ch’hanno di tuo favor gli eccelsi pregi.
10          Spandi le tue mercedi
     Sopra Sion, tuo consagrato ostello:
     E a ristorar le mura