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salmo l. 93

     Sozze alme son, macchiate d’adulteri.
     Ad ogni mal l’audace
     Labbro tu metti, e la lingua fallace
     Contesse inganni insidiosi e fieri.
10          A tuo bell’agio assiso
     Sparli del tuo fratello:
     E sciogli, a biasimarlo, in gabbo e riso
     De la lingua il flagello.
     Ciò facendo, perchè raffreno l’ire,
     Tu mi stimi tuo pari.
     In faccia ten farò richiami amari,
     E spiegherotti le tue colpe dire.
11          Or siate a questo attenti
     Voi che ’l Signor sovrano
     Vi lasciate fuggir fuor de le menti:
     Ch’a lacerar la mano
     I’ non metta, nè sie chi porga scampo.
     Chi m’offerisce lodi
     Mi face onor, e a cui tien dritti modi
     Rivelerò di mia salute il lampo.


SALMO LI.

1          Ahi, Signor, miserere,
     Miserere di me: che non consente
     La tua bontà natia,
     Le fervide preghiere
     Gittar a’ venti il lasso penitente.
     La grave colpa mia,
     Che mi tien l’alma travagliata, oblia:
     E ’l tesoro di tua pietade immensa
     A cancellarne ogni segnal dispensa.
2          Di grazia l’onda viva
     Sopra ’l bruttato cor in copia versa:
     E sì lo purga e lava