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l’Onnipossente che ne’ Salmi sono sì vivamente impressi. Egli li raffronta agl’Inni del Rig-Veda, creduti da lui di pari antichità, nei quali quel dolore del peccato è assente, ma sfolgorano in compenso imagini più poetiche e più ardite dell’Essere supremo.

Il raffrontare i salmi co’ canti vedici, seguendo il Maury, sarebbe più grato ed utile che l’analizzarli secondo i precetti d’una lirica artifiziale, tratta, secondo dice Herder, dagli esempj d’Orazio. Ma non è del nostro compito lo studiare storicamente, poeticamente o religiosamente i salmi, sibbene presentarli al lettore insieme al loro traduttore Giovanni Diodati.