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salmo xlviii. | 89 |
Sarà Signor e Padre e Redentore.
La luce e grazia fida
Di lui ne sarà guida,
Fin che giungiamo de la morte a l’ore.
SALMO XLIX.
1 Date purgate orecchie, o genti, e deste
A ciò, che ’n sacro stil canto e ragiono.
Del mondo ogni abitante al divin suono
Attenzion e riverenza preste.
Bisognosi, meschini e turbe vili,
Ricchi, possenti, nobili e gentili.
2 Sarà ’l mio favellar con gran savere,
E ciò c’have il mio cor in sè raccolto
Di divin senno fie spiegato e sciolto,
Con saggi motti e sublimi maniere.
E, temperando in su la cetra i carmi,
Me stesso ad ascoltar voglio adattarmi.
3 Perchè degg’io temer ne’ tempi avversi,
Se l’empio stuol, che mi persegue e preme,
M’assalirà tutto aggreggiato insieme?
Molti ne son dal mio pensier diversi,
Che di tesori e facultà terrene
Vanto si danno e posta v’han la spene.
4 Ma pur nissun il suo fratel da morte
Puote scampar, n’a Dio porger il pregio,
Per acquistar il caro privilegio
Di schivar del morir la dura sorte:
E di menar, per etade infinita,
Da la fossa lontan gioiosa vita.
5 Che la morte troncar il fil si vede
A tutti e saggi e stolti parimente,
E que’ lasciar isconosciuta gente
De le mal nate lor ricchezze erede.