3 Che di ver l’acquistar l’almo paese,
Opra non fu di lor coltello o mano:
Vane del braccio lor fur le contese:
Gli scampò solo il tuo valor sovrano,
Tua destra e ’l folgorar de’ lumi divi:
Perchè d’amor paterno gli gradivi. 4 Ora lo stesso sei, mio Rege e Dio,
Dà di salvar Iacob l’alta parola.
Per te faremo strage e calpestio
D’ogni nemico, che ci assale e ’nvola,
Perchè ne l’arco mio non ho fidanza,
Nè mia spada mi dà schermo o baldanza. 5 Anzi da te speriam esser riscossi
Da color, che ci son cotanto infesti,
D’odio mortal incontra noi commossi.
Fattigli in volta gir confusi e mesti,
In te faremo festa trionfale,
Alto vantando il tuo Nome immortale. 6 Or n’hai scacciati e ricoperti d’onte,
N’uscendo più con nostre insegne in campo
Star a’ nemici non potemmo affronte,
Che ne predar, senza riparo o scampo.
Tu ne desti, dispersi in lunghi esigli,
Come agnelli a sbranar a’ lor artigli. 7 La tua gente vendesti a vili pregi,
E del danaro non facesti avanzi.
Da spietati vicin dispetti e spregi
Festi ch’ognor ci son sfogati innanzi.
A capo scosso siam punti e scherniti,
Da popoli profani infelloniti. 8 Ho l’onta mia davanti tutto ’l giorno,
Porto coperto di vergogna il volto,
Per l’agre ingiurie e per l’atroce scorno,
Che da’ nemici infuriati ascolto.
Ma non però, per questi avvenimenti,
Giammai uscisti de le nostre menti.