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zione in marmo antibolico di colore azzurrognolo che ricorda un personaggio dei tempi napoleonici di qualche lustro e tale che meritò nel Famedio cittadino l’onore di un medaglione, descritto sotto il N. 526 della tav. I, vol. VII della Raccolta Forcella.

Questo personaggio è quel Giuseppe Luosi (1765-1830) che fu, come si direbbe ora, Ministro di Grazia e Giustizia sotto il primo regno italico e come tale addivenne ai provvedimenti speciali di cui è cenno nella iscrizione che segue:

NAPOLEONE M. IMPERATORE RECE ANN. IMPERIT REGNI ITAL. II EVGENIO NAP. FILIO PRORIGE JOSEPIIVS LVOSINS 1.EGIONS HONORARIAX ET CORONAL FERRAR EQVES PRIMARIVS SYMMVS RE DICIARIAE PRAEFECTVS TABULARIVM SEXATYS MEDIOLANENSIS A VETERI SQVALLORE ET SITY DEMOVIT 1T CELEBUIORI HAC SEDE IN FORO DESIGNATA ABITIS SVPREMAM TRIBVXLIV 1! DECORATI MAGISTRATVVM COMMODO VRSIS ORNAMENTO STATVIT PRIDIE AL. SEXTIL CIOCCY.


E poichè i tempi e le vicende dell’epoca napoleonica sono ora oggetto di rinnovati studii critici, viene questa lapide, che ornò un tempo la sede del Senato di Milano, a portar nuova luce in argomento, tanto più dopo il lungo oblio che passò su di essa e sul nome del chiaro uomo che veniva in quel marmo illustrato.

Dopo ciò, par qui superfino di insistere su altra lapide di Desio che trascriviamo per altro in calce in ricordanza di un oblato Giov. Battista Repossi, già preposto nella chiesa del S. Sepolcro