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Essa è la seguente:


D. VLDF.lt ICO PONT t-IVIVS A«AE PRAESIDI

KYERON1MVS T.ATVADA CANONI CORVM NaTV MAXSMVS VT TANTVM NV.MEN KT CINERES HaC ARA CONDITI RLLJtílOSJVS COLA NT VR

VECTIGaLIBVS SACERDOTI AD REM DIVINAMI QVOTIDIE FACIENDAM ET PSALMODJAM JN ODKO REC1TANDAM ATTUI BVT13

JVKE FASQVF. LEGEXDI SACERDOTE QVAMD1V V1X.ER1T RF.CEPTO VB1 DECESSEIUT CANON1CIS REL3CTO ANNO MDCXV VSVENS P.

Altre due iscrizioni provengono infatti dalla basilica di San Nazaro Maggiore e furono presumibilmente ritirate dai Cusani insieme a quella più sopra citata di loro pertinenza, e ci vediamo indotti a qui riprodurle entrambe per intero, attese le varianti che presentano nella grafia se non nelle date, con quelle riprodotte dal Cav. Forcella.

La prima di esse (vol. V, 558), si riferisce alla famiglia de Cordes, ed esisteva un giorno in San Nazaro nella parete destra della cappella del Rosario che è la terza a destra della chiesa.

Essa è del seguente tenore, con varianti in ispecial modo nei nomi esteri che vi figurano:

D. O. M.

PRAENOB. IV VENI IO JaCOBO DE CORDES

MCOBERGAE DXO

PATRE NATO UNO JO. CAROLO DE CORDES EQV1TE WiCHELAE CRUSCA li PI RETHVE WAERLOSAE ET TOPARCHA E1‘ DNA ISABELLA DE ROB1AXO STIRP1BVS NOB.’ 5 * 4 ET ANTIQ,. vl! * ORIVNDIS E NERVIIS 1LLE HAEC MEDIOLANI^

QVI DVM ROMAE OBTENTO JUBII.AEO PATRIA COuITAT VARIOLIS IN HAC VRBE MORITVR DIE 23 DKC. A. 1Ó5C.