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che il Signor Tacleton non ignorava quale fosse la famiglia alla quale tra breve sarebbe strettamente unito dopo non poche sollecitazioni. Che se fosse in più prospera fortuna, potrebbe parlare delle sue pretese di nobiltà, e che senza alcune circostanze relative al commercio dell’indaco, e delle quali era meglio tacere, oggi forse sarebbe posseditrice di grandi ricchezze; ma tosto ripetè che non voleva alludere al passato, nè ai rifiuti in prima opposti dalla figliuola alla richiesta del Tacleton; e così pure disse di voler tacere tante e tante altre cose delle quali nondimeno ragionò lungamente.

Per metter fine poi al suo dire ella affermò che ultimo risultamento della sua osservazione e della sua esperienza, era la certezza che que’ matrimoni solevano riuscir più felici ne’ quali meno entrava ciò che romanzescamente chiamasi amore e che perciò augurava cento felicità alle stabilite nozze, non felicità fallaci e fuggitive, ma di quelle durature e di buona lega. Conchiuse assicurando la compagnia che ella era vissuta soltanto per assistere alla solennità del domani, e che dopo non le sarebbe rimasto altro desiderio che di essere convenevolmente sepolta in qualche cappella gentilizia.