Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 82 — |
un gridare: Ecco Boxer! E tosto una o più persone si facevano sull’uscio a dare il buon giorno a Gianni Peribingle ed alla moglie tanto vezzosa.
Sul carro vi erano molti pacchi tra grossi e piccini, e bisognava fermarsi spesso per prenderli o consegnarli, nè si potea dire che fosse questa la parte meno ricreativa del viaggio. Vi era chi aspettava con impazienza, chi riceveva ammirando, chi non aveva parole bastanti a raccomandare la propria merce, e quel dabbene di Gianni metteva ad ogni cosa una tal viva cura che era proprio una commedia. Tal fiata vi erano oggetti che richiedevano lunghe discussioni tra il mittente ed il carrettiere sul modo di collocarli e che so io. Boxer soleva assistere a questi ragionari con lampi di seria attenzione e lunghi accessi di turbolenza ne’ quali latrava a squarciagola. Piccina dall’alto del carro pigliava diletto a quelle piccole fermate; là seduta ella appariva come una vaga miniatura incorniciata dalla tenda, e non mancavano cenni, sguardi e bisbigli intorno a lei, specialmente fra i giovani. Ma Gianni il carrettiere gioiva di quell’ammirazione, e andava orgoglioso di una tal moglie, sapendo che non dava