Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 78 — |
da Berta senza il vitello, il pasticcio e le altre coserelle.
Oh! Oh!
Questi monosillabi erano diretti a fermare il cavallo, che non ne tenne conto.
— Di grazia, Gianni, fa oh! disse Piccina carezzevolmente.
— Sarebbe tempo di farlo quando avessi dimenticato qualche cosa, rispose il marito; eccoti lì il paniere sano e salvo.
— Sei un mostro dal cuore di pietra, Gianni, per non avermelo detto subito e così risparmiata questa pena. Ti assicuro che per nulla al mondo sarei andata da Berta senza il vitello, la birra, il pasticcio e le altre coserelle. Ogni quindici giorni, da che siamo sposi, abbiamo fatto colà questa piccola merenda; e se qualche cosa non andasse a modo, crederei finita la nostra felicità.
— Tu ne hai avuto il primo pensiero, disse il carrettiere, e fu un’idea gentile che mi fa onorare la mia piccola moglie.
— Caro Gianni, replicò Piccina fatta rossa in volto, tu parli d’onorarmi, ma ti pare!
— A proposito, osservò ad un tratto il carrettiere, che cosa ne avvenne del vecchio gentiluomo?