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continuo, stridente in accordo con la lieta stagione e la baldanza popolare. Il cri cri partiva da certe gabbiuzze che tutti avevano in mano e chi non le aveva le comperava, sicchè era un affacendarsi non più visto ed un gridare continuo.

Avrei voluto sapere donde questo uso. Il popolano mi disse che si costumava così, dacchè vi era al mondo il prato delle Cascine, ed il sapiente mi parlò della cicala cara ai Greci, celebrata da Anacreonte, e dello scarabeo, che gli Egizi adoravano.

Poco di poi leggemmo insieme la cara novellina del Dickens intitolata: Il Grillo del Focolare, in cui trovammo che l’usanza popolana di custodire in casa questo animaletto è comune anche all’Inghilterra, ed il romanziere inglese ne ha tratto un morale e poetico pensiero.

Egli figura nel piccolo grillo il genio domestico della casetta del povero, genio che nel suo linguaggio garrulo e misterioso gli parla di virtù, di sagrifizio e ne impedisce il male e ne protegge l’operosa onestà. Se fosse vero, che prezioso ani-