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— Non v’è chi lo reclami, disse Gianni, bisognerà pure ch’io lo induca ad andarsene.

— Amico, vi chieggo scusa, parlò il vecchio andandogli incontro, tanto più che vostra moglie si è trovata, io credo, alquanto indisposta. Ma la persona che la mia infermità mi rende indispensabile, (e qui si tastò le orecchie e scosse il capo) non essendo giunta, senz’altro sarà sorto qualche errore. Il cattivo tempo mi forzò di rifugiarmi nella vostra carretta, e possa io non aver mai peggior ricovero; ma il tempo non migliora; potete voi apparecchiarmi un letto per questa notte?

— Sì, sì sclamò Piccina, senz’altro!

— Oh! disse il carrettiere un po’ sorpreso dalla rapidità di quell’assenso, se tu sei contenta, non ho nulla a dire, ma non mi par cosa tanto chiara...

— Zitto, caro Gianni, ella tosto interruppe.

— Perchè, se è sordo più d’un sasso? replicò questi.

— Lo so bene, ma... signore, siamo ai vostri ordini; io corro a preparargli un letto, Gianni.

E mentre ella usciva dalla stanza, il carrettiere la seguì con lo sguardo confuso e maravigliato da quella insolita agitazione,