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lancato e l’altro socchiuso, e che il socchiuso era il più espressivo fra i due? Non mi pare.

— Quello sarà il mio giorno nuziale, ripetè Tacleton facendo risuonare il suo danaro nelle tasche.

— Ed è anche l’anniversario del nostro, esclamò il carrettiere.

— Ah! ah! rise Tacleton, noi faremo un’altra coppia come lo vostra; appuntino!

L’indegnazione di Piccina a codesta strana presunzione non sì può descrivere a parole. Qual rassomiglianza, di grazia, vi era tra loro? Forse colui si immaginava di diventar padre un giorno o l’altro di un bimbo come il suo; in tal caso era un matto da catena.

— Ehi! vorrei dirvi una parola, disse Tacleton in tuono dimesso, afferrando il carrettiere per il gomito e tirandolo in disparte. Voi verrete senz’altro alle nozze. Ora corriamo le stesse acque, caro mio!

— Le stesse acque? chiese il carrettiere.

— Eh! sì, una certa differenza di età.... m’intendete, disse Tacleton dandogli un’altra spinta. Volete voi venire a passare una sera con noi prima che accadano le nozze?

— Perchè? disse Gianni maravigliato dell’insolito offerta di ospitalità.