Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 39 — |
— Sia per non detto, e forse Boxer non sarebbe contento di questa prova; ma avevo avuta una piccola richiesta di cani che abbaiano, ed avrei voluto avvicinarmi alla natura quel tanto che si può per sei soldi. Questo è tutto, ma non ne fate caso.
Intanto avvenne che Boxer senza lo stimolo proposto incominciò a latrare fortemente. Ma come ciò annunziava qualche nuova visita, Caleb rimettendo a miglior tempo il suo studio dal vero, caricò sulle spalle la scatola con la focaccia e prese commiato. Poteva risparmiarsi quella pena, perchè il nuovo venuto lo fermò sulla soglia.
— Oh! Caleb, siete qui? Aspettatemi un istante e faremo insieme la via di casa. V’offro la mia servitù, Gianni Peribingle, ma l'offro con più calore alla vostra bella moglie. Sempre più bella e sempre migliore se fosse possibile! E più giovane! soggiunse poi a mezza voce, e questo è il guaio.
— Mi stupisco che voi mi facciate tanti complimenti, signor Tacleton, disse Piccina con un po’ di malagrazia, specialmente poi nella vostra condizione.
— Ah! voi già sapete?
— Ho cercato di persuadermi, disse Piccina.
— Con molta fatica?