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— Appunto, riprese il carettiere, e quel, che è più sul fare della notte: viaggio pagato, egli mi disse, e mi diè diciotto soldi. Così montò e qui venne.

— Mi pare, Gianni, che voglia andar via!

— Neanche per sogno. Piuttosto vuol dirci qualche cosa.

— Se lo permettete, io rimarrò qui finché mi verranno a prendere, disse lo straniero con dolcezza. Non vi pigliate pensiero di me.

Detto ciò, tirò fuori un paio d’occhiali da una delle sue larghe tasche, un libro dall’altra e si pose a leggere senza sgomentarsi dei latrati di Boxer, come se fosse stato un agnello di casa.

Il carrettiere e la moglie si guardarono perplessi.

Lo straniero levò gli occhi dal libro e guardando l’una e l’altra, chiese:

— È vostra figlia, mio buon amico?

— Mia moglie, rispose Gianni.

— Nipote? ripetè lo straniero.

— Moglie, urlò Gianni.

— Veramente? osservò l’altro, proprio vostra moglie? È molto giovane!

Poscia si rivolse tranquillamente e continuò a leggere. Ma non andò innanzi più