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— Non vi ha che la donna per iscoprire tali cose, disse Gianni con ammirazione. Come un uomo penserebbe a siffatte baie? Se celerete una focaccia da nozze in una scatola da thè, fra le coltri del letto e finanche in un barile di acciughe salate, infine nel più strano sito del mondo, non avrete che a chiamare una donna ed ella la troverà di botto. Ebbene, tu hai ragione. Sono stato io stesso a prenderla dal pasticciere.
— Come pesa! forse cento libbre! sclamò Piccina mostrando di volerla sollevare. Da chi viene, caro Gianni, e dove va?
— Leggi l’indirizzo dall’altra banda.
— Buon Dio! e sarebbe vero?
— Chi l’avrebbe mai pensato, disse Gianni!
— Avresti mai creduto, proseguì Piccina sedendosi sul pavimento e scuotendo la testa, che questa scatola fosse per la ditta Cruff e Tacleton, il fabbricante di balocchi?
Gianni fe’ un cenno negativo. La signora Peribingle continuò a scuotere la testolina, non so bene quante volte, non per assentire, ma per mostrare la sua sorpresa, stringendo le labbra con tutta la sua piccola forza (benché quelle non fossero labbra da star chiuse) e guardando nel suo stupore fiso fiso il povero carrettiere.