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dica eccolo di nuovo fuori dimenando la coda e correndo a vedere il tempo che fa od a qualche dimenticato appuntamento.

— Ecco, ecco il thè, disse Piccina lietamente affaccendata come una fanciulla che si diverta a farla da massaia; ed eccoti del presciutto attaccato all’osso, del burro, de’ crostini, e non ti basta?

— Recasti dei piccoli pacchi, Gianni? mettiamoli in questo cesto. E tu, Tilda mia, bada almeno che il bimbo non caschi nel fornello. —

Benchè Tilda l’attonita respingesse con vivacità quella raccomandazione, bisogna pur confessare che ella era fatta apposta per mettere sempre il bimbo in frangente, e perfino per far temere della sua debole vita, e tutto ciò con quella calma che le era abituale.

Ella era assai smilza la nostra servetta, sicchè gli abiti erano sempre per cadere dalle sue spalle sulle quali parevano appesi alla rinfusa. Il suo costume era notevole per la grande varietà di forma e di colore de’ pezzi di flanella che lo componevano; sul dosso si scorgevano da alcune lacerature i legacciuoli del busto di un verde sbiadito. Ella era sempre in uno stato di